Consiglio dei Ministri a Cutro

7 Marzo 2023

Giovedì 9 marzo, il Consiglio dei Ministri è convocato a Cutro, il comune dove è avvenuto il tragico naufragio di disperati in fuga da guerre, violenze, soprusi, fame, miseria… Perchè si va a Cutro? Per manifestare il dolore per le vittime e la solidarietà ai sopravvissuti? Questi sentimenti si manifestano nel silenzio e nella spontaneità, come ha fatto il Presidente della Repubblica Mattarella il giorno dopo la tragedia. Dalle dichiarazioni di vari Ministri, l’intento del Governo è invece quello di andare a Cutro per ribadire la propria linea ideologica secondo la quale il problema prioritario è quello di contrastare quelli che vengono chiamati “scafisti” o “trafficanti di esseri umani”. Su questa linea, il Governo ha ricevuto un “assist” formidabile da papa Francesco che, all’Angelus di domenica, ha appunto condannato questi delinquenti che si arricchiscono sulla pelle dei disperati. Ricevuto l’ “assist”, Meloni, Salvini e altri ministri si sono accaparrati immediatamente il “santo Padre”, ignorando ovviamente tutto ciò che Francesco ha sempre detto sul dovere di accogliere, accompagnare ed integrare gli immigrati, sulla necessità di creare corridoi umanitari, sul dovere di salvare vite umane nel Mediterraneo che lui, per primo, ha chiamato “cimitero di migranti”. Gli scafisti vanno certamente perseguiti e fermati, ma non con l’obiettivo, che è del governo italiano e dell’Europa, di lasciare i disperati nella realtà dalla quale fuggono; l’obiettivo deve essere quello di sostituire gli scafisti con viaggi e corridoi umanitari che permettano allo stesso tempo di salvare vite umane e di regolamentare i flussi migratori verso l’Europa. Perchè non si fa? Per due motivi: il primo, perchè le due maggiori forze di governo hanno nella loro “ideologia” il contrasto alle mescolanze culturali, religiose, etniche; il secondo, per un semplice calcolo elettoralistico: contrastare l’immigrazione, rende, purtroppo, voti e consenso popolare. E questa è ormai una tendenza che ha contagiato buona parte dell’Europa. Ma con questa prospettiva, il Mediterraneo continuerà ad essere il “cimitero dei migranti”.

Dante Mantovani