Parallelamente alla politica di contrasto al lavoro di salvataggio delle ONG nel Mediterraneo, prosegue anche la politica di cospicuo finanziamento ai Paesi dai quali partono barche e i gommoni di immigrati, in cambio di un contrasto alle partenze verso l’Europa: Turchia, Libia, Tunisia. Mentre la prima politica è una specifica caratteristica dei governi di centrodestra, la seconda è comune ad ambedue gli schieramenti. Così come comune è l’assenza di una vera e realistica politica dell’immigrazione che realizzi flussi regolari e sicuri e corridoi umanitari in grado di individuare alla fonte le situazioni che richiedono protezione internazionale e soccorso umanitario. Riguardo il finanziamento ai Paesi di partenza, il vero problema è che la dissuasione alla partenza verso l’Europa è realizzato solo con metodi violenti e brutali, come raccontato da migliaia di profughi salvati proprio dalle ONG e come visto da tutti, in televisione, sulle carni di testimoni che sono riusciti a sfuggire agli aguzzini. Siamo proprio d’accordo che i nostri soldi finiscano nelle mani di assassini e torturatori quali sono le guardie costiere di quei Paesi? Possiamo continuare a girare lo sguardo altrove facendo finta di non vedere e di non sapere?